Ossa, osteoporosi e attività fisica

 

 

Composizione delle ossa

Il tessuto osseo è un tipo di tessuto connettivo che costituisce gli organi fondamentali di sostegno dell’organismo e gli organi passivi del movimento, di notevole durezza. Le cellule del tessuto (osteociti) risiedono in lacune scavate nella sostanza fondamentale che è costituita da fibre di collagene incluse in una sostanza nella quale si depositano sali di calcio, nella proporzione del 55% circa (su 27% di sostanze organiche e 17% di acqua); fra questi sali prevale il fosfato di calcio (85%).
Le cellule del tessuto osseo sono classificabili in quattro tipi: cellule osteoprogenitrici, osteoblasti, osteociti e osteoclasti. Le cellule osteoprogenitrici, si trasformano negli osteoblasti e quindi negli osteociti. Può avvenire anche il fenomeno inverso, cioè la trasformazione di osteociti in cellule osteoprogenitrici
Gli osteoblasti partecipano alla formazione del tessuto osseo sintetizzando e secernendo i componenti della matrice ossea
Gli osteociti sono impegnati nel mantenimento dell’omeostasi del calcio, provvedendo a distruggere sostanza ossea, liberando calcio, in condizioni di ipocalcemia, ovvero a deporre nuova sostanza ossea su cui si depositerà calcio, in condizioni di ipercalcemia. L’equilibrio tra queste due attività è regolato dall’azione di due ormoni antagonisti, il paratormone e la calcitonina

 

Osteoporosi

L’osteoporosi e’ un processo di rarefazione ossea con diminuzione della massa scheletrica senza una rilevante alterazione percentuale della componente minerale del tessuto osseo residuo ed è dovuto a squilibri endocrini ormonali, malnutrizione, cattivo assorbimento intestinale del calcio, grave insufficienza epatica e renale, prolungata immobilizzazione, demineralizzazione con o senza deformazione delle ossa

Sono anche cause di osteoporosi:

Sesso (donna > uomo)
Età (menopausale nella donna; dopo i 70 anni simile tra uomo e donna)
Costituzione fisica (sovrappeso protegge dall’osteoporosi)
Insufficiente apporto dietetico di calcio
Diete iperproteiche
Scarsa attività fisica
Fumo di sigaretta
Abuso di alcool
Farmaci (cortisone)

 

Esercizio fisico

La composizione delle ossa determina due importanti proprietà meccaniche: la forza e la rigidità. La “forza” di un osso può essere definita dall’entità del carico che determina il punto di rottura, mentre la “rigidità” è dovuta alla capacità di deformazione lineare della struttura quando viene sottoposta a degli stimoli esterni, a cui le ossa sono sottoposte quotidianamente.

Come qualsiasi altro materiale, anche l’osso è sottoposto a pressioni per centimetro quadrato: più semplicemente vengono definite “forze da stress”.
Si definisce “strain” il rapporto tra le forze da stress e la rigidità della struttura, considerando come elemento essenziale il “punto di rottura”.
Il “MES” (Minimum Effective Strain) è quindi la soglia minima oltre la quale il tessuto osseo deve essere stimolato per far sì che funzioni bene il rimodellamento osseo e quindi non compaia l’osteoporosi.
L’attività fisica agisce sull’osso causando delle vibrazioni lungo la struttura che stimolano la produzione di matrice ossea e la ritenzione del calcio. Ciò favorisce la compattezza e la resistenza e impedisce che vi sia perdita del prezioso minerale.
La frequenza causata dagli stimoli meccanici agisce sull’ossificazione.

Il camminare nuotare crea basso strain ed in alcuni soggetti è efficace per il ricambio osseo, in altri invece è inefficace.

Correre crea alto strain solo sulle ossa delle gambe che sono implicate nel contatto con il suolo ma non sulle ossa degli arti superiori

Esercizi di forza invece creano strain notevoli proprio per via della resistenza da vincere e, a scopo preventivo, sono quindi più indicati per aumentare la densità dell’osso e la formazione di nuova matrice ossea.

 

esercizio fisico e matrice ossea Personal Trainer Bologna Stefano Mosca
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